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Editoriale del Portale del Sud

Meno tasse e più addizionali (così una volta si chiamavano!)

Fara Misuraca, dicembre 2004

Il taglio dell’IRPEF chi lo ha capito veramente? Questo taglio sottrarrà alle casse della regione siciliana (e non solo) circa 350 milioni di euro.

E allora che fare? Non preoccupiamoci, Cuffaro e Cintola, i due Totò di Sicilia, hanno già trovato la soluzione: una sanatoria per coloro che hanno indebitamente occupato, negli ultimi anni, immobili pubblici! Questa manovra avrà un doppio effetto:

1) sottrarre al patrimonio pubblico qualcosa come 120.000 beni

2) premiare, come costume di questo governo, i comportamenti illegali.

Avanti i furbi, abbasso gli onesti!

Per il 60% dei siciliani, cioè la maggioranza che ha votato per la coalizione di Berlusconi, non cambierà proprio niente: i disoccupati (ufficialmente il 20%), i giovani in cerca di lavoro, i precari e anche i lavoratori in nero, che sono la maggior parte e non compilando dichiarazione dei redditi, non se ne accorgono nemmeno. Ma cosa ci guadagna quel 40% rimanente?

Nella migliore delle ipotesi 30 euro al mese!

Non un paio di scarpe, non un vestito, al massimo una pizza per due, al mese però!

Ma la TV di stato e la TV privata, ma sempre di stato, non ci spiega che per  fare questa bella riforma fiscale che arricchisce di 30 euro il 40% di noi italiani, e meridionali in particolare, ha varato una serie di misure che pesano sul mezzogiorno e sulla Sicilia in particolare. Perché direte, sulla Sicilia?

Perché è la regione più grande e più popolosa. Basta pensare alla riduzione dei finanziamenti per le poste o per le ferrovie. Chi ne subirà lo svantaggio maggiore? Noi, solo e soltanto noi. Il mancato turnover nella pubblica amministrazione chi lo pagherà? Solo e soltanto noi!

I nostri ragazzi? Continueranno, più di prima, a lavorare negli uffici del nord o ad insegnare nelle scuole del nord!

E poi vogliamo dimenticare le spese dei trasporti? A chi costa di più l’aumento del costo del carburante, a colui che da Bergamo va a Milano o a chi da Ragusa va a Milano?

Come si può perdonare una scelta “liberista” per una regione del sud? Come si può accettare una proposta governativa che vorrebbe alzare la “no ticket area” sanitaria (perdonate l’inglesismo ma ormai siamo americani) dai 7.000 euro odierni ai 9.000?

Come si possono accettare tagli per la sanità e per le scuole pubbliche contemporaneamente all’assunzione di 1° mila insegnanti di religione, ad elargizioni per scuole private e per centri di sanità privata e convenzionata?

Eppure questo popolo del sud ha vergognosamente elargito un 61 al liberismo ed uno 0  allo stato sociale di cui avrebbe bisogno.

Ma non sono stati sempre così i siciliani … , qualche secolo fa, al duca Agesilao Bonanno, che aveva imposto un’ “addizionale” (suona meglio che tassa) di due tarì su porte e finestre, così dissero i palermitani per bocca del nostro genio:

Già sapemu d’u bannu d’avantieri

C’ogni pirtusu paga tarì dui.

Ma resta un dubbiu ‘ntra li cavalieri:

si lu pirtusu chi avemu darreri

è suggettu a lu bannu o paga i cchiui

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