Le mille città del Sud


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Abruzzi

Atessa (Ch)

 

Ad Atessa, nell'entroterra di Chieti, la tradizione cristiana accoglie gli echi lontanissimi della sacralità pagana. La leggenda locale - una delle più antiche e famose d'Abruzzo - vuole infatti che qui in origine esistessero due paesi di nome Ate e Tixa, che non potevano unirsi perché giù a valle si annidava un gigantesco drago, ucciso poi da San Leucio che permise così la nascita della città.

La chiesa che porta il suo nome è una grande creazione del Medioevo abruzzese. La facciata è gotica con inserti rinascimentali, l'interno è barocco; appartengono al Trecento il rosone, le sculture che rappresentano gli Evangelisti e la piccola statua di San Leucio.

Al di là della stratificazione stilistica e del suo valore globale, ciò che colpisce di questa chiesa è la sua allure "più antica dell'antico", la sua atmosfera quasi magica. Nella stanza del Tesoro viene custodita una costola di mammifero preistorico, che la tradizione vuole sia appartenuta al drago della leggenda. E soprattutto si conserva un ostensorio in argento di Nicola di Andrea di Pasquale, meglio noto come Nicola da Guardiagrele, che di fatto introdusse il Rinascimento in Abruzzo e tradusse in alta espressione artistica la tradizione orafa locale.


Testo basato su articolo tratto da Ulisse, rivista di bordo dell’Alitalia

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