la collezione d'arte: Maria Anna Barretta


Note sull'artista

Gli “orizzonti astratti” di Maria Anna Barretta

a cura di Marco di Mauro

Le vie per approdare all’astrazione sono varie e molteplici. Maria Anna Barretta vi è pervenuta attraverso una ricerca interiore, che la induce a disciogliere nello smalto liquido le figure appena dipinte, nel tentativo estremo di scavare oltre le immagini, fino a coglierne lo spirito, che fluttua sotto la pelle come magma incandescente. La sua tavola diventa lo spazio di una proiezione psicologica, riflesso di uno spirito insicuro e contemplativo, che ricerca il dialogo con l’assoluto per evadere dalla condizione immanente. L’artista dapprima ricostruisce le immagini del suo passato e poi le rimuove, consapevole che il suo presente è altro, i legami con il passato sono stati bruscamente recisi, un avvenire luminoso e sereno si profila all’orizzonte. I volti, gli oggetti, i luoghi sedimentati nella sua memoria non hanno più valore, ma nel suo inconscio resta un filo rosso che congiunge il passato, il presente e il futuro in una dimensione unica: la dimensione assoluta dello spirito, dell’Essere che presiede alle manifestazioni effimere del mondo fenomenico.

La pittura di Maria Anna Barretta si caratterizza per i riflessi metallici su fondo blu oltremare o rosso carminio. Le lingue d’argento che fluttuano sulla superficie pittorica nascono dallo scioglimento delle figure che l’artista ha voluto rimuovere dallo spazio fisico/ideale della tavola, sincera proiezione degli umori e delle ansie che affollano la sua mente.


Tratto dalla scheda della personale “orizzonti astratti” a cura di Marco di Mauro presso il Museo Minimo, Via detta San Vincenzo, 3 (angolo via Leopardi), Napoli - www.museominimo.it. (17 ottobre - 6 novembre 2006).

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