la collezione d'arte: Antonio di Girolamo

Partitura Spaziale Ultima per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, settembre 2011. Acrilico su tela 70x90

Eruzione, 1990. Acrilico su tela, cm 98x67 (proprietà dell'artista)


Intersecazioni bianco nere, 1997. Acrilico su tela, cm 60x80 (proprietà dell'artista)

 

Note sull'artista

Antonio di Girolamo é nato nel 1928 a Napoli, dove tuttora risiede e lavora. Fin da piccolo ha sviluppato la sua sensibilità artistica sull'esempio del padre decoratore, restauratore e pittore. Medico pediatra, ha incominciato a dipingere dai primi anni Cinquanta, ispirandosi ai modelli tradizionali paterni. Negli anni Ottanta ha abbandonato la professione di pediatra per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Da allora la sua ricerca si è svolta in tempi rapidi, ma con rigore, attraversando varie fasi di espressione pittorica. è passato, gradualmente, dal naturalismo all’astrazione con la dissoluzione degli elementi figurativi che avevano caratterizzato la sua precedente pittura. Dopo aver dato spazio, tra gli ultimi anni Ottanta e i primi Novanta, ai flussi impetuosi della materia cromatica, attraverso l’organizza­zione delle fibre, dei filamenti e delle propaggini di questa è giunto alla definizione di un proprio linguaggio segnico. Recentemente la continuità della ricerca segnica si è concentrata negli interstizi di strutture geometriche ortogonali, creando un contrappunto tra la graffiante corsività del ductus lineare e la pacata stesura cromatica delle superfici.

Per una migliore conoscenza del percorso artistico di Antonio di Girolamo, ed una sua completa bio-bibliografia, oltre ad una certa selezione di opere, si invita a collegarsi a http://www.adrart.it/digirolamo/index.htm


“[…] La mostra ripercorre venti anni di carriera del pittore napoletano attraverso circa settanta opere pittoriche ed installazioni che rivelano il passaggio dall’informale ad un linguaggio personale ed originale. Con un allestimento cronologico, ben documentato, la mostra delinea il percorso evolutivo dell’artista che ha come filo conduttore il gesto inconscio. Da un’impronta iniziale, prevalentemente gestuale, il cammino artistico di Antonio di Girolamo oscilla tra segni fittissimi e ampie campiture, resi con perizia e trasporto emotivo. I quadri esposti mostrano colori accesi e sfumati che fanno da fondo alle pennellate che caratterizzano la produzione del pittore. Gli infiniti graffi e le grandi curvature, sempre diversi, riempiono la tela e materializzano il pensiero dell’artista. La mostra al Maschio Angioino propone la produzione di un artista passionale, la cui meticolosità svela la naturale propensione alla definizione di pensieri attraverso linguaggi grafici e pittorici. Si può infatti giustificare il cambiamento di stile del pittore, seppur guidato da una coerenza di fondo, attraverso la volontà di costruire spazi che rivelino la verità del sentire personale. Il visitatore analizza l’evoluzione della pittura di Antonio di Girolamo attraverso i passaggi e i cambiamenti che mostrano un mondo interiore irrequieto. Le macchie iniziali si trasformano lasciando spazio alla curva che, infittendosi, riempie le composizioni per poi rallentare la sua presa. Si giunge, negli ultimi anni della produzione di Antonio di Girolamo ad un personalissimo geometrismo che racchiude i segni della precedente creazione. Sono in esposizione anche i giochi tridimensionali dell’artista: sculture pittoriche che ripropongono la decorazione infinita dei gesti decennali”. [Tratto dalla presentazione della mostra antologica Antonio di Girolamo 1988-2008, Napoli, Castel Nuovo 11-28 settembre 2008 a cura di Antonio Manfredi ed organizzata da International Contemporary Art Center, Napoli.]

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