Le interviste di Brigantino e don Virgilio

 

Cesare Lombroso

(serie “tutti gli uomini di Giulietta”)

Verona, 1835 - 1909

Viva 'o Rre!

Quel che giacëa, il muso innanzi caccia,

e li orecchi ritira per la testa

come face le corna la lumaccia

Don Virgilio: e’vi’canno le foto che mi avete cercato, dottò!

Bigantino: bravo, Virgì! Quanto t’aggia dà?

Don Virgilio: una cinque euro, dottò: Ciro o’fotografo è un amico … se cuntentato ‘e poco!

Bigantino: UNA cinque euro! Ma chisti so’ tutti mariuoli! Vedimme nu poco 'sti foto … VIRGÌ, ma sì sicuro che CHISTU è proprio CHILLU?!

Don Virgilio: … uno che nce pare tale e quale! Per l’originale-originale Ciruzzo vuleva una cinquanta euro!

Bigantino: … ah, ca tene pure ‘a BANDANA … a me me pare tale e quale … e hai sparagnato 45 euro!

Don Virgilio: la cinque euro, dottò?

Non diedi tempo al tempo, perché l’ansia di intervistar cotanto personaggio era tanta! Non vedevo l’ora, fin dal momento che la postina bionda (pareva un angelo!) ci aveva recapitato il permesso.

Partimmo da Vico Storto Pallonetto Santa Lucia! Inforcammo in due il motorino con tanto di casco, non perché temevamo i massi scagliati dai cavalcavia (a differenza del Veneto, a Napoli non si ha quest’usanza, anche per difetto di cavalcavia), ma siccome ci stavano i posti di blocco.

All’intrasatta il paesaggio mutò in sinuose colline, e così giungemmo sulla vetta Prestigiacomo (gran bella vetta!), soggetta all’ansimare di uno spocchioso e glabro vulcano, detto Monte Schifano: lì dietro v’era il fiume nero, donde un dimonio dagli occhi di brace ci trasportò dall’altra parte.

Fummo accolti dalla Guardia della Liga Veneta, pellerossa dalle zampe di capra e serenissime corna al quel dio biondo. V’era pure Terzo, ossia Vittorio Emanuele III, che montava in testa delle cornette, conformi alla sua orrenda nanezza.

Brigantino: mamma mia che calore! Questo posto pare un inferno!

Terzo: vi condurrò io dal Lombroso ‘e chi v’è muort, accussì chillu v’ammesura, napoletanacci ladri sudicioni ‘e chi v’è muort!

Don Virgilio: gnam … gnam … ‘o vi’, Terzo … gnam … me so’ magnato a fresella che ti avevo portato, accussì t’impari!

Terzo: ‘a fresella? C’a pummarola? … magnata tutta? Sì senza core, Virgì … infamone!!

In quel tramente s’avvicinò a noi un distinto signore in doppio petto, con cappello, guanti e ghette, dal gran baffo curato e dall’aspetto del gran dottore, anche se non dell’ultimo modello.

Lombroso: Mi consenta! So che siete qui per me, e allora mi presento: professor dottor Cesare Lombroso da Verona …

Lombroso:  … nacqui da agiata famiglia ebraica. Le mie teorie sulla fisiognomica e sul “delinquente nato” ebbero una grande influenza sui miei contemporanei, che mi considerarono uno dei maggiori pensatori dell’Ottocento. Fui l’inventore dell’antropologia criminale della “verità dei corpi”. Le mie teorie sono basate sopra un ammasso di fatti, constatabili da chiunque; ha provato che malgrado le opposizioni di uomini egregi, la nostra scuola ha trascinato e convinto i migliori scienziati d’Europa, i quali non sdegnarono di mandarci, come prova della loro simpatia, i più preziosi documenti della loro raccolta. Più tardi (troppo tardi!) fui giudicato reo di razzismo e pregiudizio e rinchiuso per sempre in questo posto caldo.

Brigantino: Prufessò, ci spiegate il vostro scienziamiento positivista?

Lombroso:  Tu hai sembianze equivoche: grassoccio … villoso … Il tuo amico Vigilio, così si chiama? … è invece un bell’uomo, dal biondo aspetto!

Brigantino: de gustibus! …diteci dei vostri studi.

Don Virgilio: dottò, nun interrumpite a ‘o prufessore, chistu è nu scienziato gruosso!

Lombroso: Studiai molto. A Milano, Genova, Torino. Conclusi che a determinati caratteri fisici predestinavano il possessore ad un destino di delinquenza, follia o prostituzione. Potevo identificare il criminale nato!

Brigantino: Avete esaminato i corpi dei “briganti” trucidati.

Lombroso: Più volte! Quelli erano i delinquenti per eccellenza! Mi feci consegnare i corpi di briganti uccisi, su cui mi esercitai nella misurazione delle teste e dei tratti dei volti, concludendo che la predisposizione a delinquere è insita nei meridionali. Avevano altresì un pene abnorme … ferocemente smisurato, non piccolo e delicato come noi del nord! Sottoposi ad autopsia il cadavere di Giuseppe Villella, un brigante calabrese di 70 anni e rilevai una concavità nell’occipite, che divenne famosa come la fossetta, che identifica senza ombra di dubbio i pazzi e criminali. Fu la prova che delinquenti si nasce: pazzi, delinquenti, selvaggi, meridionali, ominidi e specie estinte, comportamenti devianti, criminali o psichiatrici hanno un’unica causa atavica.

Brigantino: Non avete tenuto conto degli aspetti ambientali, sociali … ideali?

Lombroso: Certo, non si può accomunare il reo politico al delinquente nato. La “rivoluzione” è un fatto fisiologico dell’evoluzione storica, ma la “ribellione” dei briganti fu fenomeno patologico e criminale! Furono pazzi epilettoidi e delinquenti nati.

Brigantino: Prufessò … guardate un po’ ste foto e ditemi che ne pensate di questo tizio … soffermatevi su questa … sì, questa con la BANDANA ...

Lombroso: Mi consenta … questo che mi mostra è un individuo di prim’ordine!

Brigantino: Grazie, prufessò! Mi avete dato la prova che nun ne capite 'n emerita mazza!

Don Virgilio: Prufessò, arrivano i Briganti! … Mamma mia, e quanto so’ gruossi!

Brigantino: la legge del contrappasso, prufessò? Voi li misuraste … e mo’ vi “misurano” loro a vuje?!

Lombroso: Già, e purtroppo sono … smisurati!

Don Virgilio: Però su di me aveva indovinato …

Brigantino: Siconno me, con 'sti foto t’hanno ‘mbrusato, Virgì!

e quindi uscimmo a riveder le stelle

Viva 'o Rre!

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