Le mille città del Sud


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Terra d'Otranto

 

Maglie

Piazza Aldo Moro (immagine tratta da http://it.wikipedia.org)

Il video che segue illustra la vicenda storica della porcellana riconosciuta nella banca dati dei collezionisti inglesi Friends of Blue con il nome "Maglie". (Su segnalazione del prof. Carmelo Caroppo - Liceo Ginnasio "F. Capece" Maglie). Per approfondimenti http://www.prasadesign.com

Maglie, importante centro di riferimento per il basso Salento, sorge in un solco vallivo i cui bordi, costituiti da piccole alture, sono stati interessati da insediamenti umani fin dalla preistoria come testimoniano i ritrovamenti di epoca paleolitica in contrada Cattiè e San Sidero (80-45 mila anni) e dell'età del bronzo in contrada Cavallare e via Adigrat (XVI-XI sec. a.C.); a quest'ultima età sono anche attribuiti i tanti megaliti, (dolmen e menhir) disseminati nella campagna intorno a Maglie.

In età storica, il più antico insediamento documentato si data tra il IX e XI secolo, al tempo della cosiddetta seconda colonizzazione bizantina. Baroni di Maglie sono stati nel tempo i Lubello, i Maresgallo, i Carreras Y Eril, i Filomarino della Torre e infine i Capece Castriota.

Sino al secolo XVIII Maglie non è poi tanto dissimile dalle altre borgate di Terra d'Otranto. La struttura del primo centro urbano è rimasta quasi intatta con i suoi due agglomerati umani (isole): isola di San Nicolò e isola-strada di mezzo, da cui si diramavano stradine tortuose (strittule) e vicoli senza uscita (curti).

L'isola di San Nicolò comprendeva un'area di forma ovoidale su cui insisteva la fabbrica di una chiesa parrocchiale, a sud-est il palazzo baronale (oggi sede del ginnasio-liceo Capece) e il largo detto Piazza delle Botteghe (poi largo delle Ferrarie nell'800, attuale largo nord di piazza Moro). Dal largo San Nicolò (attuale piazzetta Duomo) si dipartivano due strade:una verso nord detta via della Congregazione, l'altra detta via dei Foggiari, o dei cavatori di fosse, su cui si affacciavano palazzi di ricchi proprietari (palazzo Giannotta ad esempio) oggi resti monumentali del ‘500 magliese. La strada isola di mezzo era la via maestra del paese (poi asse generatore della pianta urbana) su cui si affacciava il cortile delli Sumai (oggi corte dei Droso), la lunga e tortuosa via di Santa Maria (oggi via Ospedale) e incrociava, verso sud, la piazza delle Puzze o delle Pozze (attuale piazza Moro) per la presenza dei pozzi artesiani.

Dove oggi sorge il monumento a Francesca Capece, ultima feudataria magliese, era Lo Segiu, l'antico seggio o sedile del Municipio, che troverà tra il 1840-43, sul lato est della piazza, la sua definitiva sede, grandiosa per l'epoca. Dalla piazza partivano due strade: a sud-est via della Lama e a sud via San Giovanni (ora Trento e Trieste) che sfociava ad una chiesetta greca omonima, dove poi venne eretta la chiesa dell'Addolorata.

Nei primi decenni dell'800 l'aspetto urbano comincia a trasformarsi: sorgono palazzi in pietra leccese su cui la patina del tempo stende un caldo color ocra che conferisce alla città un'aria di raffinata e suggestiva bellezza. La costruzione nel 1832 della strada provinciale Lecce-Leuca, che, passando per la strada di mezzo, si incrocia nel 1855 con la Ferdinandea Salentina (Gallipoli-Otranto) pone Maglie al centro di una fitta rete viaria che, dipartendosi a raggiera la collega con i centri vicini. Viene a trovarsi in una posizione privilegiata che ne favorirà lo sviluppo sì da ottenere nel 1890, con decreto umbertino, il titolo di regia città. Infatti dal 1880 al 1890 Maglie raggiunge il punto culminante della parabola ascendente della sua fortuna.

In quel periodo Maglie vede crescere le attività commerciali, industriali, agrarie, artigianali (tessitura, filatura, ricami a "punto Maglie") anche per la presenza di vari stabilimenti, di due molini a vapore, di pastifici, panifici, oleifici, fabbriche di spiriti e di saponi, di tabacco, di prodotti conciati e grazie anche alle grandi capacità degli artigiani-artisti i quali nel corso dell'Ottocento e nella prima metà del Novecento hanno saputo imporre i loro prodotti non solo sul territorio nazionale ma anche internazionale. Per tutti valga l'attività dei Fratelli Piccino i quali coi loro mobili riuscirono a soddisfare una clientela costituita da capi di stato, papi e grandi capitani di industria. Il sindaco Achille Tamborino, nel 1878, fece richiesta del titolo araldico che venne concesso con decreto reale il 2 febbraio 1890, solo dopo che erano stati aperti il cimitero nel 1891 e l'ospedale civile nel 1887. Nella petizione al re Umberto del 1889 si dichiarava che in quegli anni Maglie era sede di pretura mandamentale, di ufficio del registro e bollo, di agenzia delle imposte dirette, di delegazione di pubblica sicurezza, di ricevitoria del lotto pubblico, di ufficio postale e telegrafico, di stazione dei RR. Carabinieri e di Guardia di finanza, di succursali di banche, di cinque farmacie, di un ospedale, di vari istituti di beneficienza tra cui un Monte dei Pegni, di un orfanotrofio e di un asilo infantile, di tre piazze notarili, di quattro Società operaie, di dieci scuole preparatorie al ginnasio, di un ginnasio con annesso convitto, una scuola d'arte e mestieri, di un frequentatissimo mercato settimanale e di quattro importanti fiere annuali. La notizia del decreto reale della concessione del titolo araldico firmato da re Umberto e controfirmato da Crispi venne accolta dai magliesi con grande soddisfazione e manifestazioni di giubilo.

La spiccata caratteristica di Maglie di fornire a se stessa ed agli altri la chance della cultura è un retaggio antico: nel 1666 il sacerdote Piccinno donò alla città la sua biblioteca perché fosse al servizio "de li magliesi e de li forestiere". Nell''800 la donazione dell'ultima feudataria, Francesca Capece, per l'istruzione e l'educazione della gioventù, portò all'istituzione del ginnasio-liceo Capece e dell'annesso convitto la cui fama valicò i confini regionali e la cui serietà di studi formò personalità di primo piano nel campo scientifico, umanistico e politico nazionale ed internazionale. Nel 1960 fu istituito un Museo di preistoria salentina, dove studiosi e scolaresche hanno l'opportunità di confrontarsi con i diversi ambienti che si sono succeduti nel corso di un lunghissimo arco temporale nel nostro territorio.

Testo tratto da http://www.comune.maglie.le.it/citta_territorio/storia.php

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