Pensiero Meridiano

 

Editoriale del Portale del Sud

Mamma li turchi!

di Fara Misuraca

All’indomani della becera manifestazione leghista, come sempre razzista, intollerante ed imbecille, vorrei spendere qualche parola sull’ingresso della Turchia nella UE.

Gli integralisti padani ancora si chiedono ed ancora osteggiano al grido “Davvero li vogliamo far entrare in Europa?” E portano in piazza “casalinghi” e tabaccai (che non sanno neanche dove la Turchia si colloca geograficamente!).

Ma da almeno otto secoli a questa parte, cosa altro hanno fatto i Turchi se non stare in Europa?

L'ingresso della Turchia in Europa è “un crimine contro la nostra storia”, ha affermato il ministro leghista Calderoli, che dell'istorie d'Europa è “intenditor preclaro”.

Contrariamente, alla opinione di Berlusconi (o almeno così appare), di Fini e perfino dei «teocons» nostrani (ovviamente un inglesismo! A quanto pare la nostra lingua è povera!), come Baget Bozzo, che ormai distinguono tra un Islam integralista, da temere (ma perché poi? Gli islamici non sono come i cristiani, non vogliono “convertire” con la forza e la forca, o il rogo) e un Islam moderato del quale la Turchia sarebbe campione.

Ma qual’ è l'Islam ragionevole e liberale? Forse non è quello di Dalil Boubaker, rettore della Grande Moschea di Parigi, ma forse è quello amato dal governo americano, impegnato nella «normalizzazione» del Vicino e del Medio Oriente ad uso e consumo dei suoi interessi!

Esaminiamo almeno quattro punti:

  • primo, l'ammissibilità della Turchia in Europa in quanto paese musulmano;

  • secondo, l'incontro e lo scontro storico tra Europa e Turchia;

  • terzo, il livello di europeicità della Turchia in senso storico e nella realtà odierna;

  • quarto, le forze e gli interessi reali che stanno dietro l'istanza d'ammissione della Turchia all'UE.

Ora, per rispondere ai quattro punti:

Che la Turchia non possa essere ammessa in Europa perché di religione musulmana è insostenibile. In Europa vivono in maggioranza genti cristiane, è vero, ma non è un «club cristiano»: vi sono al suo interno rappresentanze (pesanti numericamente) di molte altre religioni, e in particolare vi sono molti musulmani, sia immigrati che autoctoni; paesi come la Bosnia e l'Albania sono a maggioranza musulmana; esiste un «Islam europeo» e bisogna prenderne atto. Inoltre l'Unione Europea è, per fortuna, laica, e il «processo di laicizzazione» che l'ha caratterizzata è stato avviato più di cinquecento anni fa.

I cattolici obiettano, e sono liberi di farlo proprio perché l’ Europa è fondamentalmente laica. Ma non vogliono accettare questa realtà! Perché? Cristiano integralista contro musulmano integralista anziché cristiano “civile” contro musulmano “civile”?

Un'esclusione della Turchia dall'Europa nel nome della storia, della geostoria e della geografia è improponibile. Ma lo sapete dove è geograficamente la Turchia? Se si dovesse mettere sulla bilancia, nel processo d'integrazione europea, il peso delle guerre e delle inimicizie passate, l'Unione Europea non sarebbe mai nata, basta pensare alle guerre tra francesi e tedeschi, francesi e inglesi, inglesi e spagnoli, inglesi e tedeschi; per non parlar di quelle religiose tra cattolici e protestanti, tra cattolici ed ebrei, che si sono “scannati” fra il Cinque e Seicento molto più cruentemente di quanto non si siano mai scannati cristiani e musulmani. Chi vi devo ricordare, la Vandea, Gli Ugonotti, Isabella la cattolica ed il suo consorte? A vostra scelta!

Tener fuori la Turchia in quanto potenza musulmana nemica d'Europa è un non-senso sia per quanto detto or ora a proposito di cristianesimo, Islam e laicità nel nostro continente, sia perché l'impero turco ottomano ha combattuto, è vero, alcune potenze europee nel Mediterraneo e nei Balcani fra XIV e XVIII secolo, ma non certo con lo scopo di convertirle all'Islam (come sempre fanno i cristiani) e non più di quanto le potenze di allora si siano combattute fra loro.

Inoltre, se esso ha combattuto contro la Spagna, la repubblica di Venezia, il granducato di Toscana il regno di Sicilia e l'impero romano-germanico, in ognuna di queste guerre è sempre, o quasi, stato alleato della Francia o dell'Inghilterra, potenze cristiane come quelle a cui si era dichiarata guerra!

Lo stesso vale per le alleanze tra i paesi musulmani. I paesi coinvolti nella guerra alla Turchia hanno cercato l'alleanza di una potenza musulmana ostile ad i turchi.

Tra XIV e XVIII secolo ci sono state guerre euro-turche e crociate, ma mai una «guerra di religione» fra europei in quanto cristiani e turchi in quanto musulmani. Che poi entrambi usassero la fede come vessillo in battaglia, è normale … Anche Hitler diceva che dio era con lui e oggi lo dice Bush…

Vogliamo ricordare il massacro di Otranto del 1480? Oggi sappiamo, grazie agli studi storici non di parte (è passato troppo tempo e quindi non serve essere di parte), che l'assalto turco alle coste pugliesi fu pagato e sollecitato da Venezia e da Firenze, in guerra contro il papa e il re di Napoli. Era una cattiveria turca o un gioco di alleanze?

I confini d'Europa quali sono? Esiste fin dai tempi dei romani una provincia, la Tracia una «Turchia europea» e, se la geografia medievale poneva al Bosforo i confini d'Europa, Erodoto più di mille anni fa li aveva indicati nel Caucaso.

Per non considerare che oggi, della UE fanno parte anche paesi che geograficamente sono molto ma molto più lontani della Turchia: la Guiana francese, le isole di Réunion, solo per fare un esempio.

Per favore, e mi rivolgo a chi dei lettori non è chiuso in una piccola isola senza futuro se riesce a pensare fuori dalla propria casa e dal piccolo interesse personale (tipico dei leghisti) la scelta europea della Turchia non può esser posta in dubbio.

Pensate, ad esempio che fin dal XVIII secolo l'impero ottomano favorì l’ingresso di tecnici e di tecnologie per adeguarsi alle potenze cristiane; governi filoccidentali si susseguirono a Istanbul per buona parte del Settecento e per tutto l'Ottocento.

Occidentaliste ed europee furono le scelte nazionaliste e progressiste dei Giovani Turchi ed il governo “autoritario-parlamentare” di Mustafà Kemal, con la sua legislazione laicista ispirata ai codici svizzeri ed italiani (di allora, oggi forse non li prenderebbe più ad esempio visto lo scempio che se ne fa) e la sua riforma grafico-fonetica.

La Turchia di oggi si sforza di adeguarsi nel campo dei diritti umani (cosa che non esiste ancora in Italia, io, femmina, sono sempre inferiore al maschio - ricordatevelo ogni tanto: per i cristiani io non posso essere sacerdote e per gli imprenditori, io guadagno di meno) - secondo i cosiddetti «criteri di Copenhagen» - e dell'economia, dimostrando la volontà di adeguarsi ai parametri proposti dall'UE.

Probabilmente ci vorranno ancora degli anni prima che questo processo di adeguamento e di convergenza si compia.

L'obiezione che l'ingresso in Europa della Turchia «musulmana moderata» potrebbe aggravare l'azione terroristica promossa dai «fondamentalisti» è assurda, parto di menti “piccole e meschine”!

Quello che invece mi preoccupa è un’altra cosa: perché gli USA, che non dovrebbero stare in Europa, appoggiano l’ingresso della Turchia? Vogliono metterci le loro basi? Come hanno fatto in Italia, Afganistan, in Iraq ecc …

Certamente una Turchia, sede di basi NATO e statunitensi, alleata degli USA farebbe molto comodo a gente come Bush. Ma io do fiducia ai turchi. Loro sapranno scegliere scegliere onestamente: non si tratta di entrare in «Occidente», nell’occidente americano, si tratta di entrare in “Europa”, nell’occidente europeo e di starci lealmente, non come proconsoli degli Stati Uniti. Ma io credo che questo la Turchia l’abbia capito.

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