Le mille città del Sud


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Basilicata Orientale

 

Maschito (Mashqiti)

Cerentino 2003: Mingo, Pierino, Alfonso e Carmela

 

Maschito è adagiato su di una collina, sulla strada che da Forenza conduce a Venosa. Ad est il suo territorio lambisce l’antico bosco di Acerenza, mentre ad ovest degrada dolcemente verso le lontane terre di Puglia. Nel panorama, al tramonto, si stagliano le sette punte del Vulture.

Fondato nella prima metà del ‘500 da un drappello di coloni albanesi, Maschito deve il nome alla leggendaria composizione tutta maschile della comitiva. Leggenda ancor vuole che le donne vennero sottratte alla vicina Venosa. Il dialetto è una forma arcaica di Albanese, un po’ diverso dalle parlate degli altri siti arabesh della Lucania (Barile ecc.) ed una festa popolare alla fine degli anni ’70 dimostrò la sostanziale integrità linguistica con l’antica patria d’origine. Terra d’emigranti, ha oggi la metà di abitanti di quanti ne aveva all’alba dell’unità d’Italia (1700 contro 3800 ca).

Maschito produce eccellenti vini, tra cui il moscato, la malvasia e soprattutto il prezioso Aglianico del Vulture.

“La casa dei miei avi materni sorge nel centro del paese: sul portone la chiave di volta segnala il 1837 come anno di costruzione. Lì ho passato da bambino estati bellissime, bevendo alla fontana di Boico la  migliore acqua del mondo, giocando e andando in bici, ho goduto della piena libertà, di solito negata ai ragazzi che, come me, vivevano in città. Ricordo inverni duri, pieni di neve. Ricordo mio zio, il maresciallo dell’Arma Alfonso Mastrobisi, comprarmi gli scarponcini. E ricordo le tante feste di Sant’Elia, le bancarelle, i cantanti, l’allegria della vita semplice. Ma ho presente anche le lunghe “vasche”, da piazza a monte a piazza a ‘vascio, contando con gli amici le pietre che lastricano il corso, perché a Maschito, quando non c’è qualcosa da fare, non si può davvero fare niente!”

La fontana di Boico

“La masseria è in località Cementino. Tra le tre querce ci dovrebbe essere il tesoro, quello seppellito al tempo dei briganti, nell’800 …”

“Mio zio, il notaio, mi invita sempre a tornare, a venire a trovarlo. Con i cugini Giulia e Gerardo – diventato uno dei massimi viticultori italiani – ci sentiamo spesso: siamo vissuti come fratelli …”

“Maschito è il mio “io” giovane … ”.

Alfonso Grasso

 

L’immagine di Maschito è tratta da http://www.consiglio.basilicata.it/

Le immagini delle vigne sono tratte da http://www.cantinedelnotaio.it/home.asp


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