Francesco Saverio MERCADANTE (Altamura
1795 - Napoli 1870) Figlio illegittimo di Giuseppe Orazio Mercadante
e Rosa Bia, quest’ultima di Gravina di Puglia, battezzato 'sub
conditione' in quanto, come si evince dal documento stesso, "figlio
di genitori ignoti" nel Duomo di Altamura il 17.9.1795. In un altro
atto battesimale del 1806 in Napoli, si registra poi, nel giugno del
1797, nella chiesa napoletana di S. MARIA IN COSMEDIN, un secondo
battesimo di Francesco Saverio MERCADANTE, figlio, stavolta, di D.
Giuseppe Mercadante e Rosa Bia!
La presenza di quest’ultimo documento, lo agevolò molto nella
domanda di ammissione all’allora Conservatorio partenopeo di S.
SEBASTIANO.
I primi 'conservatori di musica' a
Napoli si strutturano in maniera organica a partire dal XVI secolo e
ne erano ben 4, veri e propri istituti assistenziali per l infanzia
indigente e/o abbandonata. Centri, insomma, che, pur senza tradire l
originaria missione, erano specializzati nella formazione musicale,
una vera e propria scuola della 'Divina Arte dei Suoni'. Ne erano in
Napoli, a partire dal 1500, ben 4:
-Conservatorio di S. MARIA DI LORETO
(1537)
-Conservatorio di S.ONOFRIO A PORTA
CAPUANA (1578)
-Conservatoria della PIETA' DEI
TURCHINI (1583)
-Conservatorio dei POVERI DI GESU'
CRISTO ( 1589, soppresso nel 1743).
Nel 1797 i primi due prima confluirono
e poi nel sec. XIX furono soppressi entrambi e nel 1806 Giuseppe
BONAPARTE fece confluire i due conservatori superstiti in un unico
REAL COLLEGIO di MUSICA, già ex Conservatorio della Pietà dei
Turchini, gestito dalla Curia Arcivescovile. Due anni dopo (1808),
per insufficienza dei locali, il Real Collegio di Musica si trasferì
in toto nel Monastero delle Dame Monache in San Sebastiano, e prese
il nome di Real Collegio di S. SEBASTIANO, dove studiò sia
Mercadante che Bellini. Infine, nel 1826, per volontà di S. M.
Francesco I di Borbone, il Real Collegio di Musica si spostò
definitivamente nell’antico Monastero di S. PIETRO A MAJELLA e dove
furono conservati tutti gli antichi archivi dei conservatori
cinquecenteschi napoletani, ad eccezione degli archivi del glorioso
Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, gestiti, invece,
dall’Arcidiocesi.
Tornando al giovanetto Mercadante, fu
avvicinato alla musica grazie al fratellastro Giacinto, figlio di 1°
letto del padre che suonava a livello dilettantistico sia la
chitarra che il clarinetto. Mostrò subito una spiccata attitudine
allo studio e, su interessamento dell’Arcidiacono altamurano Luca De
Simone CAGNAZZI (che insegnava a Napoli alla Regal Società
d'Incoraggiamento alle Scienze Naturali), viene ammesso al
Conservatorio Napoletano. Qui fa esperienza in diversi strumenti:
violoncello, controfagotto e flauto oltreché violino con ottimi
risultati, ricoprendo da subito il ruolo prima di 'Primo Violino'
(qui fortemente ispirato ai dettami metrico musicali di Giovanni
Paisiello), e poi di Direttore d orchestra come era da prassi.
Nel 1813 passa alla classe di
'Composizione' del Maestro Nicola Antonio Zingarelli, direttore in
quegli anni del Conservatorio di S. SEBASTIANO, e poi, 4 anni dopo
(1817), fu consacrato 'Direttore D Orchestra'.
Dai suoi contemporanei fu definito
presto il 'Divino tra i Divini', nella sua Altamura l'appellativo di
'Cigno di ALTAMURA', annoverato a pieno titolo, nell’Olimpo dei
grandi del suo tempo. Divino... un po' oggi dimenticato!
Pupillo da sempre del Maestro
Gioacchino ROSSINI, la musica del Mercadante riflette in maniera
dichiarata l'assonanza musicale tipicamente rossiniana, specie (ma
non solo) nella classica struttura metrica del 'melodramma
ottocentesco' capeggiata dal Rossini, ma che fu poi seguita,
oltreché dal Mercadante, anche da Gaetano Donizetti e da Vincenzo
Bellini. Rossini, insomma, è stato per il Mercadante il suo punto di
riferimento più grande nel bene e ...nel male! A questo grande
compositore Saverio Mercadante deve tutto! In primis il suo debutto
a soli 24 anni prima al Real Teatro del Fondo e poi al Teatro San
Carlo di Napoli, rispettivamente con 'Violenza e Costanza', dramma
semiserio su libretto di Andrea Leone TOTTOLA, e al 'Massimo'
napoletano con l’opera 'L’Apoteosi D’Ercole' su libretto di Giovanni
SCHMIDT. Successi straordinari culminati ancora, e sempre grazie a
Rossini, due anni dopo alla Scala di Milano con l’opera 'Elisa e
Claudio', punto di svolta che lo rese celebre e fortemente voluto
nei maggiori teatri italiani ed europei.
Per 7 anni, dal 1833, fu Maestro di
Cappella presso la Cattedrale di Novara, dando vita ad importanti
composizioni di molti testi e musiche a carattere sacro, per poi
diventare, dal 1840 fino in pratica alla morte nel dicembre del
1870, direttore del Conservatorio di Musica 'S. PIETRO A MAJELLA' di
Napoli.
Nel 1836, sempre su invito del Rossini,
Mercadante si recò a Parigi dove presentò in Francia al Theatre
Italien, l’opera 'I Briganti'. Qui l’esperienza francese fu
deludente...ma fino ad un certo punto! L'esperienza francese lo
matura molto specie e soprattutto in relazione al suo profilo
musicale professionale! Conosce uomini del calibro di Victor Hugo e
tanti altri. Qui si matura (finalmente...) una sua capacità
compositiva staccandosi definitivamente da quei canoni classici del
tempo! Si determina, insomma, un vero e proprio spartiacque tra il
suo stile giovanile (per lunghi tratti anche tardo- giovanile),
tipicamente di ascendenza rossiniana, e la maturazione di una
scrittura compositiva più personale, finalmente matura oltreché
innovativa! Mercadante affina e poi consolida, un'esigenza tesa a
rendere più drammatica la narrazione stessa, con la messa in
evidenza dei personaggi e 'asciugando' quella drammaticità musicale
e quelle sfumature musicali pertinenti al dramma stesso, eliminando,
per grandi linee e laddove fosse più appropriato, anche parecchi
assoli musicali; una scelta che fa da preludio, insomma al teatro
verdiano. Dunque una visione molto diversa rispetto alla maggior
parte dei suoi contemporanei (su tutti Donizetti, col quale aveva
condiviso parecchi anni di studio all’ombra del Vesuvio.
Saverio Mercadante vanta una quantità
smisurata di opere (ballate, inni, composizioni di musica sacra,
oltreché veri e propri omaggi ai grandi musicisti del suo tempo: da
Rossini a Bellini, da Donizetti a Puccini! Alla morte di Mercadante
il 17. 12.1870 e dall’anno successivo, il glorioso e leggendario
Real Teatro del Fondo di Napoli, cambia la sua gloriosa
denominazione in Teatro MERCADANTE in omaggio al grande compositore
altamurano, ed è, sia pur con diverse vicissitudini amministrative
del tempo (lunghe chiusure, restauri a rilento oltreché direzioni
artistiche fallimentari che hanno dato vita a stagioni
fallimentari), il teatro Mercadante ancora tutt’oggi resta uno dei
teatri più importanti di Napoli.
Personalmente ho curato una mostra sul
teatro Mercadante di Napoli (chiusa purtroppo causa Covid.. ), con
un'appendice tutta dedicata al Saverio Mercadante musicista, e dove
ho racchiuso più di 300 anni di storia di un glorioso teatro che
segna l'istituzionalizzazione da parte dei sovrani del XVIII secolo
(secolo di costruzione del teatro - 1778-) della Commedia Comica e
dell’Arte, fino a quel periodo sottocategorizzata, e che, a 40 anni
dalla costruzione del teatro S. CARLO, cominciò ad avere, anche da
parte dei sovrani stessi, un clamoroso successo!!
Nel nome del 'Divino tra i Divini'
attendiamo tempi migliori!!!
Tommaso Tuccillo
Pubblicazione
on line del Portale del Sud, dicembre 2020 |