Note e Versi Meridiani

 

Carmina

Quinto Orazio Flacco

(Venosa 65 a.C. – Roma 8 a.C.)

 

XI

Tu ne quaesieris (scire nefas) quem mihi, quem tibi

finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios

temptaris numeros. Ut melius quicquid erit pati!

Seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,

 

quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare

Tyrrhenum, sapias, vina liques et spatio brevi

spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida

aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Il poeta più celebrato della Lucania, Quinto Orazio Flacco, era figlio di un liberto di Venosa, dove nacque nel 65 a.C. Si schierò con Bruto e Cassio, gli uccisori di Cesare, e divenne tribuno militare del loro esercito. Fu poi perdonato da Ottaviano ma, da inguaribile lucano, non si assimilò mai pienamente all'establishment imperiale e non smise mai di contestare il potere di cui poeti a lui contemporanei erano, a tutti gli effetti, i cantori. Poeta epicureo, è stato il cantore del carpe diem, dell'aurea mediocritas, dell'amore e dell'amicizia.

Morì a Roma, nell'anno 8 a.C.

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