Le Pagine di Storia



Napoli

Palazzo Salerno in Napoli

Palazzo Salerno, a sinistra

Ha preso il nome dal suo più illustre inquilino: il Principe di Salerno, Leopoldo (Giovanni Giuseppe) di Borbone, figlio di Ferdinando IV Maria Carolina d'Austria che vi dimorò per venticinque anni [1]. È situato sul lato sinistro della piazza guardando dalla reggia, ed è attualmente la sede del Comando dell’Esercito.

Leopoldo (Giovanni Giuseppe) di Borbone, Principe di Salerno

(Napoli 2 luglio1790 - Napoli 10 marzo 1851)

Fu costruito nel 1775, sul precedente Palazzo Croce, sede di un convento dei frati Riformati, a seguito della politica di Ferdinando IV di Borbone e del ministro Tanucci di diminuire le proprietà e lo strapotere clericale nel Regno. Originariamente destinato ai corpi scelti dell’Esercito Napoletano, Palazzo Salerno divenne nel 1791 la sede del ministro Acton e poi dei ministeri di Stato fino al 1825, quando furono trasferiti a Palazzo San Giacomo, oggi sede del Municipio. Nel 1798 la facciata di Palazzo Salerno fu rifatta dall'architetto Francesco Securo, per renderla uguale a quella del dirimpettaio Palazzo della Foresteria, oggi sede della Prefettura.

Palazzo Salerno ospitò anche il famoso Caffé Turco che, al pari del Gambrinus offriva il famoso cabaret napoletano, ed era ritrovo letterario ed artistico. Dopo l’annessione al Piemonte del 1860, Palazzo Salerno diventò sede del Comando Generale Militare delle Province Napoletane, con a capo il crudele generale Enrico Morozzo conte della Rocca, e da allora Palazzo Salerno è stato sempre sede dei vari comandi militari succedutisi a Napoli.


Note

[1] dal 1825 sino al giorno della sua morte, avvenuta il 10 marzo del 1851. Fu prima comandante del Corpo Volontari Nobili di Cavalleria, poi Comandante Generale ed Ispettore della Guardia Reale e infine a capo del Corpo di spedizione delle truppe napoletane, siciliane ed inglesi per la riconquista del regno occupato dalle truppe francesi di Gioacchino Murat. Fu quindi Presidente del Supremo consiglio di Guerra.


Fonti, riferimenti e bibliografia

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