la collezione d'arte: Giuseppe Recco

"Natura morta con pane, biscotti e fiori," 1675-80. Olio su tela, cm 75x100. Napoli, Museo Pignatelli

Note sull'artista

Nasce a Napoli nel 1634 da una famiglia di pittori specializzati nella tecnica della natura morta, praticata dal padre Giacomo, uno dei primi "fioranti", e dallo zio Giovanni Battista; gli stessi figli di Giuseppe Recco, Elena e Nicola Maria, continueranno questa tradizionale attività artistica. Incerta è la notizia di un soggiorno lombardo dell'artista, il quale solo in tarda età sembra avere risentito delle influenze di Evaristo Baschenis e Bartolomeo Bettera, come risulta dalla Natura morta di cinque sensi, datata 1676 (Bergamo, collezione Lorenzelli). Partecipe del naturalismo di stampo ancora caravaggesco, sviluppa nel tempo uno stile più ampio, sensibile alle nuove tendenze del barocco, a cui si avvicina anche grazie alla documentata collaborazione con Luca Giordano. Spesso utilizza nei suoi dipinti il monogramma "G R" o la firma per esteso, seguito dall'appellativo EQUES, titolo che gli era stato conferito, ma di cui non è noto l'ordine di riferimento. Nell'ultimo periodo si accosta alla pittura religiosa: ne sono esempio la Morte di san Giuseppe e l’Assunzione della Vergine (Malaga, collezione Arenaza), opere realizzate in Spagna, dove l'artista si reca chiamatevi dal sovrano Carlo II.

Muore nel 1695 ad Alicante.


Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva.

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