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Sicilia, il Decennio Bianco

di Agostino Spataro

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Centro Studi Mediterranei, 2012

Dalla Presentazione…

Il libro contiene una selezione mirata di articoli quasi tutti apparsi su “La Repubblica Palermo”, con la quale ho condiviso oltre un decennio di appassionate battaglie democratiche e di civiltà, e pochi altri pubblicati in combattive testate online citate a piè di pagina. Un excursus giornalistico che ripercorre il tortuoso percorso della politica siciliana dal 2006 a oggi. Il quinquennio precedente l’ho tratteggiato in “Sicilia, cronache del declino”, Edizioni Associate, Roma.

Un “decennio bianco” che ha segnato la vita della Regione in questo nuovo secolo. Bianco per il colore politico dei due “governatori” che lo hanno guidato ossia i “dioscuri” Cuffaro e Lombardo, dal passato democristiano, famosi il primo per le “vasate” e il secondo per avere innalzato il clientelismo a un livello sistemico o se, si preferisce, “scientifico”. Entrambi si sono dimessi, anticipatamente, dall’incarico in conseguenza di gravi provvedimenti giudiziari.

Decennio (in) bianco, soprattutto, per l’inconcludenza che lo ha caratterizzato, per le riforme annunciate e non attuate, per la sterilità dei suoi esiti, politici e di governo, che ha bruciato cospicue risorse finanziarie e ogni speranza di cambiamento, nello sviluppo e nella legalità.

La realtà è sotto gli occhi di tutti. Basta aprirli, gli occhi, per vedere il disastro in cui l’Isola è stata cacciata: una “magnifica desolazione”, per l’appunto; un’onerosa eredità, ora, consegnata al nuovo presidente della Regione, on. Rosario Crocetta, al quale auguro di potere attuare la sua “rivoluzione”.

Anche se, ancora, non si è ben capito cos’è.

1. Onestamente, dobbiamo anche dire che il processo di decadenza della Regione e, in generale, dell’Isola è cominciato prima di questa decade infausta, con altre gestioni.

L’ultimo tentativo serio di risalire la china, e salvare la Sicilia da sicuro disastro, fu quello portato avanti, sul finire degli anni ’70, con gli accordi delle “larghe intese” che ebbero come espressione di punta Piersanti Mattarella, presidente democristiano della Regione, e Pancrazio De Pasquale, presidente comunista dell’Ars.

Purtroppo, quella esperienza fu troncata la mattina del sei gennaio 1980, col barbaro assassinio di Mattarella. Da quella tragica data riprese la “discesa verso gli inferi” di questa nostra Isola bellissima ma infelice. Entrarono in campo, violentemente, nuovi poteri e oscuri interessi (non solo criminali) e tutto s’involse, si aggrovigliò accelerando il lungo processo di generale decadenza, da tempo in corso. Tuttavia, il tracollo si è avuto durante l’ultima decade, dominata dai primi due “governatori” eletti direttamente dal popolo.

Anche questo tipo di elezione (che, di fatto, consegna a un sol uomo un enorme potere decisionale, anche quello di vita e di morte del parlamento regionale) credo abbia influito a far degenerare la crisi, ormai, irreversibile dell’Autonomia.

2. Mi è stato fatto notare che, già dal titolo, questo lavoro appare un po’ troppo pessimista. Chiarisco, intanto, che “magnifica desolazione” è il titolo di un articolo inserito nel testo, a sua volta, mutuato dalla celebre esclamazione di Aldrin quando mise piede sulla superficie lunare. Insomma, magnifica e desolata la Luna, per sua natura. Magnifica e desolata la Sicilia, perché devastata da decenni di malgoverno e d’illegalità.

Pessimismo? Potrei rispondere come rispose Leonardo Sciascia a Marcelle Padovani “Come mi si può accusare di pessimismo se la realtà è pessima…”. Semmai, “pessimismo della ragione e ottimismo della volontà”, come quello di Antonio Gramsci. Infatti, insieme alle critiche, talvolta severe, troverete suggerimenti, idee, ipotesi propositive che, come previsto, nessuno ha ritenuto di prendere in considerazione. Perciò, non possiamo continuare a dividerci fra pessimisti e ottimisti, talvolta interessati. Mi sembrano categorie dello “spirito” che, generalmente, non producono risultati apprezzabili.

O forse, qualcuno confonde, intenzionalmente, gli ottimisti con i “nuovi ottimati” ossia una minoranza cresciuta dentro quello spazio opaco in cui confluiscono malaffare e cattiva politica, ricchezze equivoche e poteri forti, antidemocratici. I “nuovi ottimati” per l’appunto, coloro ai quali le cose vanno sempre bene. Anche durante la crisi più nera.

Ma, oltre gli “ottimati”, c’è una Sicilia positiva, prosperosa, dinamica, libera? Parrebbe proprio di no, a parte qualche rara “eccellenza”. Ad ogni modo, così la vedo e così la (de) scrivo, la realtà. L’analisi politica, la buona politica non si possono fare in base a sensazioni umorali, ma partendo dai dati di fatto, da percezioni razionali della realtà e avendo come riferimenti principali l’interesse pubblico, il bene comune.

Insomma, più che pessimismo, la mia è indignazione per come vanno le cose, è pena d’amore per quest’Isola paralizzata, devastata, umiliata da un lungo periodo di malgoverno. E, si sa, chi ama brucia. E, talvolta, s’incazza!

… In questo lavoro, fatto in casa e con mezzi propri, troverete analisi oggettive, commenti, riflessioni e ipotesi, talvolta, anticipatrici di tendenze, denunce di comportamenti furbeschi, amorali che, purtroppo, (per la Sicilia) si sono avverati. E anche qualche errore di valutazione, di battitura, qualche svarione.

Quello che non troverete sono i commenti sguaiati, gridati, gli attacchi faziosi, odiosi, stupidamente aggressivi. Non solo per una questione di stile, ma perché sono persuaso che, in democrazia, chi alza troppo la voce e fa piroette in pubblico, in genere, è qualcuno a corto d’argomenti e di serie proposte alternative.

Attenti a codesti individui: potrebbero essere stati sguinzagliati per tv e quotidiani a grande tiratura per coprire, con i loro latrati, ben altri misfatti e interessi inconfessabili dei loro committenti e sponsor. Potevo pubblicare il libro all’inizio o nel bel mezzo della recente campagna elettorale regionale e fruire dell’oggettivo vantaggio del “contesto”, ma ho preferito attendere la sua conclusione per non esserne minimamente coinvolto.

3. Come sempre, a ogni inizio di un nuovo lavoro, mi sorge il dubbio sull'utilità dello scrivere: per che cosa, per chi si scrive? Domande pertinenti specie in questa fase di fuga dei lettori da libri e giornali verso nuove forme di comunicazione. Ormai è chiaro: la carta stampata è il passato, il web rappresenta il futuro.

Tuttavia, la mia angoscia non deriva tanto da tale mutazione epocale, che, in qualche modo, le nuove generazione sapranno introiettare e governare, quanto dal fatto, come in questo caso, di avere speso circa ottantacinquemila (85.000) parole per illustrare le gesta poco esaltanti di un pugno di politicanti che hanno mortificato, svilito la nobile arte della politica e ridotto la Sicilia in questo stato. Ma, questo passa il convento!

Ne valeva la pena? Non sta a me dirlo.

4. Infine, consentitemi una nota intima, personale. Ho dedicato il libro a Jolikè alias Laky Ilona Gyongyver, ungherese radicatasi in Sicilia, mia compagna di vita da 41 anni, “sicula” di Transilvania per parte di madre il cui cognome Szekely, secondo il geografo Hubnero, vuol dire “siculo” (vedi articolo nel testo). Jolikè merita questo e altro. Con Lei ho condiviso momenti difficili e gioiosi, grandi passioni e ideali di libertà e di emancipazione dei lavoratori, dei giovani e delle donne, dell’umanità, soprattutto di quella più povera e sfruttata dalla quale mi onoro di provenire. Con Jolikè abbiamo cresciuto due bei ragazzi, Monica e Claudio, che sono la principale ragione della nostra vita.

Agostino Spataro

Joppolo Giancaxio, novembre 2012

Indice dell'opera


Il pezzo d'attacco del primo capitolo

Il libro (seconda edizione, rif. 368719) si compone di 268 pagine, al prezzo di copertina di euro 17,00. Acquistando online da "ilmiolibro.it": 11,38 euro (+ spese di spedizione). Come il solito, ho rinunciato ai miei diritti per contenere il prezzo ed aggiungo che se qualcuno non ha la possibilità di acquistarlo può richiedermi (agspata@tin.it) gratuitamente il file del libro. Nei prossimi giorni, dopo l'attribuzione del codice ISBN, il libro potrà essere acquistato anche presso: www.lafeltrinelli.it  online) e/o presso la rete italiana delle librerie Feltrinelli.

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