Le mille città del Sud


menu Sud


Principato Citeriore

 

nella pagina:

la Costa degli Infreschi e della Masseta


L'isolotto di Licosa

Santa Maria di Castellabate

 

Santa Maria di Castellabate, Area marina protetta

Questa Area Protetta è situata all'interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Le acque intorno a Tresino e a Punta Licosa sono un vero scrigno di tesori naturali sommersi. In queste zone oltre i 20 m di profondità s'incontra il coralligeno, la cui crescita è favorita dal gioco delle correnti, che trasportano ricchi elementi nutritivi. I fondali risultano così essere particolarmente frequentati dai subacquei, visto che già a profondità limitate s'incontrano specie di grande bellezza, come madrepore, gorgonie e spugne.

I fondali antistanti le spiagge del Pozzillo, del Lago e dell'Ogliastro e quelli prospicienti Punta Licosa e l'isola omonima, sono in parte ricoperti da ampie praterie di Posidonia oceanica, che con la loro presenza svolgono la doppia funzione di tutelare i litorali (smorzando l'effetto erosivo del moto ondoso) e di offrire rifugio ad una gran quantità di specie animali. Tra queste praterie bisogna tuttavia rilevare la presenza di piccole, ma frequenti, chiazze di un'alga infestante, nota come Caulerpa, che sta progressivamente invadendo il Mediterraneo. Questa alga viene diffusa dalle ancore delle imbarcazioni che ne prelevano frammenti in un sito, rilasciandoli in un altro nuovo quando danno fondo successivamente.

L'esistenza originaria delle zone di tutela del Parco Nazionale del Cilento e Valle di Diano ha consentito di poter ancora incontrare zone incontaminate in corrispondenza del Promontorio di Tresino e del Promontorio di Licosa. In altri tratti, e in particolare lungo le rotte che d'estate vedono il transito delle imbarcazioni dirette verso l'isolotto di Licosa, e nelle piccole cale vicine, l'eccessiva presenza di imbarcazioni ha creato talvolta rischi di un eccessivo impatto ambientale, tanto che si è deciso di istituire una Zona-B di tutela particolare, lasciando tuttavia un corridoio di transito.

A nord, davanti a Capo Pagliarolo si trovano due zone d'immersione particolarmente frequentate. Le grosse franate di roccia e le grotte sommerse offrono rifugio a numerose specie. A sud, si incontra la Secca della Bella, dove a causa della limitata profondità è possibile effettuare lo snorkeling, mentre poco più al largo la Caduta della Bella offre viste spettacolari su fondali più elevati. Davanti alla Spiaggia del Lago, a circa un km dalla riva vi sono resti archeologici di un certo interesse, che attirano numerosi subacquei.

Costa degli Infreschi e della Masseta, Area marina protetta

Tra Torre di Cala Bianca e Torre degli Infreschi si trova uno dei tratti più vari ed interessanti, dal punto di vista naturalistico, dell'intera costa. Sui fondali s'incontrano ampie praterie di Posidonia oceanica, campi di nacchere, falesie ricche di coralligeno, grotte subacquee d'ogni tipo. Questa è la ragione per cui tra Punta Iscotelli e Cala Falconara è stata istituita la zona di riserva integrale. Poco più a nord-est si incontra invece la baia di Porto Infreschi che è l'area maggiormente interessata al traffico turistico.

Capo Palinuro

Tra le caratteristiche più interessanti di questo tratto di costa c'è indubbiamente da ricordare l'abbondanza di grotte e cavità carsiche poste intorno al livello del mare, poco sopra o poco sotto la superficie. Il nome stesso di Costa degli Infreschi si riferisce alla presenza di risorgive d'acqua dolce lungo la costa e, di fatti, le grotte sono state formate dall'effetto combinato dei marosi con quello dei fenomeni carsici di acque dolci che s'inf1ltrano sottoterra. Con il trascorrere dei secoli alcune grotte sono finite sott'acqua, altre, al contrario si trovano a quote di 5-10 m sul livello del mare, a ridosso della grande spiaggia di Cala Cefalo, ora posizionata a qualche decina di metri dalla battigia.

A Cala dei Morti c'è, per esempio, una grotta che si apre immediatamente sotto il livello del mare. Una volta all'interno, basta percorrere pochi metri in apnea per ritrovarsi in un ambiente più ampio, dove procedere all'asciutto. La grotta di Cala Fetente, invece, deve il suo sgradito nome alle esalazioni sulfuree. Le grotte presenti su questa costa hanno caratteristiche molto varie, inoltre un gran numero di queste cavità sono facilmente accessibili: a piedi, ai nuotatori dotati di sole maschera e pinne, o, per quelle più impegnative, a subacquei. In alcuni casi vi sono anche grotte accessibili con una barca.

La Risorgiva di Punta Infreschi  ha l’ingresso posto a circa 2 m sotto la superficie del mare, e subito dopo la presenza di una galleria di 35 m, al termine della quale s'incontra una piccola sorgente d’acqua dolce. Poco più a sud, a 50 m dalla costa ed alla profondità di 16 m si trova un’altra grotta, detta del Camino per la presenza di un ripido camino ricco di concrezioni, che si arrampica per un’altezza di circa 5 m.

La cavità più famosa dell’intero litorale si trova nei presi di Cala Falconara ed ha il suggestivo nome di Grotta Dell’Alabastro. Vi si accede attraverso un passaggio subacqueo alla profondità di ca. 4 metri, da cui si passa alla grande sala. Da questo punto è possibile proseguire la visita a snorkel, abbandonando temporaneamente le bombole. La sala offre una serie di immagini suggestive, con colonne di concrezioni di alabastro che formano figure. La visita prosegue attraverso altre sale di varie dimensioni, con blocchi d'alabastro ed addirittura un grosso tronco d'albero che il mare ha misteriosamente trasportato fino a quaggiù.

L'isolotto di Licosa


Tratto dal Supplemento alla Rivista Marittima, agosto 2005

Centro Culturale e di Studi Storici "Brigantino - il Portale del Sud" - Napoli e Palermo admin@ilportaledelsud.org ®copyright 2008: tutti i diritti riservati. Webmaster: Brigantino.

Sito derattizzato e debossizzato