Pensiero Meridiano

 

Ottobre 2002: Terrore a Mosca

La Guerra mondiale dell'Occidente

di Aleksandr Zinov'ev

Dalla posizione di chi cerca di comprendere in modo obiettivo la sostanza degli avvenimenti sul nostro pianeta (chiamerò "extraterrestre" questo osservatore), quanto di socialmente significativo è accaduto dalla metà del XX secolo fino ad oggi risulta banale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è iniziata l'integrazione del mondo occidentale in un'unica superpotenza, e al di sopra dei singoli Paesi, inclusi gli USA, è cresciuta una supersocietà occidentalizzante, che deve realizzarla.

La sede si trova soprattutto negli Stati Uniti, ma le sue sezioni sono sparse in tutti i Paesi dell'Ovest e in tutto il pianeta. È proprio questa supersocietà, organizzando e utilizzando tutte le risorse dell'Occidente, a condurre una nuova guerra mondiale. All'inizio si trattava di un conflitto contro il blocco sovietico, l'Unione Sovietica ed il comunismo sovietico, durato circa cinquant'anni con il nome di "guerra fredda". Alla fine del XX secolo la guerra è passata allo stadio che chiamo "tiepido", con la conseguente dissoluzione del blocco sovietico (comunista), dell'URSS e dei Paesi che ne facevano parte. Gradualmente tale conflitto ha preso a crescere, prima come guerra di una superpotenza di tipo occidentale (e dell'Occidente, con a capo gli USA) per il predominio mondiale e poi è passato allo stadio di guerra calda, di cui vengono utilizzati tutti i mezzi moderni. Il momento di rottura, vale a dire l'attacco all'Irak, si è verificato ancor prima dell'11 settembre 2001, rivelandosi poi in tutta la sua evidenza dopo quei tragici fatti, con l'inizio della guerra di aggressione in Afganistan. Ora si prepara un'aggressione degli Stati Uniti contro l'Irak, al quale, penso, seguiranno altri Paesi. L'obiettivo principale dell'aggressione mondiale nel XXI secolo saranno i Paesi asiatici "comunisti", la Cina e gli altri. La disfatta della Russia ne è parte integrante. Guardare gli eventi della Russia solo per se stessi, al di fuori della guerra condotta dalla superpotenza "occidentalizzante" per il controllo del mondo, significa creare di proposito un'immagine falsa.

Questo si riferisce totalmente e pienamente alle situazioni in Cecenia, Georgia e Bielorussia. E si riferisce ai fatti di Mosca degli ultimi giorni, nel teatro "Dubrovka". Non è necessario andare a scavare come tali fatti siano stati organizzati e da chi. Penso che, comunque, non conosceremo mai tutta la verità. Ma il senso di tali fatti è chiaro: 1) colpire di nuovo la Russia; 2) allontanare la Cecenia dalla Russia oppure introdurvi, in un modo o nell'altro, forze dell'Occidente capeggiate dagli USA (ricordiamo la Georgia); costringere la Russia ad approvare l'attacco armato degli Stati Uniti all'Irak e, alla fine, diventare un'arma dell'America nella guerra contro il mondo islamico e, in seguito, in quella contro la Cina. Quanto ho detto, lo ripeto, è banale da un punto di vista prettamente intellettuale. La sua mancata comprensione deriva dal fatto che le persone, istupidite dalla propaganda e dalla disinformazione, non vogliono comprendere, sono comprimarie dell'aggressione globale, ossia degli USA, temono di capire e di parlare apertamente, ecc. Ed anche questo è banale. È in corso una guerra, ed in guerra tutto è lecito. Ma anche i popoli dell'Europa occidentale diventeranno vittime dell'aggressione globale americana: tali sono le leggi sociali dei processi di vaste proporzioni. In breve, i fatti di Mosca del 23-26 ottobre 2002 sono un episodio della guerra mondiale dell'Occidente, capeggiata dagli USA, per la conquista di tutta l'umanità. Dietro tali fatti di Mosca vi sono coloro i quali da tali fatti trovano giovamento. Questa verità è vecchia come il mondo, visto con gli occhi di un extraterrestre.

ottobre 2002

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