Le Pagine di Storia

 

 

 

Lo sviluppo di Villa Bagni in Ischia

Ischia, 1880

E' l'intero sviluppo, praticamente dal nulla, della zona di Villa de' Bagni che rivive nelle pagine del libro "Lepoldo di Borbone a Ischia" di D'Arbitrio e Ziviello, che descrivono i nuovi insediamenti nella zona dell'Arso, la costruzione di uno stabilimento termale per sfruttare in modo decoroso le sorgenti di Fornello e Fontana, l'acquisizione della collina di San Pietro e delle aree circostanti il casino reale, che aveva subito anch'esso, negli anni, ampliamenti e trasformazioni.

E a compimento di questo processo programmato di urbanizzazione della zona, peraltro realizzata sempre con grande cura che non venisse stravolta la bellezza dei luoghi e violata l'armonia dei panorami, arrivò il progetto, ostinatamente sostenuto da Ferdinando II contro l'opposizione di tecnici e consiglieri, della trasformazione del lago in un porto moderno. Che s'inseriva in una grande campagna di ammodernamento dell'intera rete portuale del regno conseguente all'avvento dei piroscafi a vapore, di cui il Regno di Napoli era stato l'antesignano.

Quei porti che erano indicati come i principali strumenti di sviluppo economico, attraverso il fiorire dei commerci interni e con l'estero, delle zone costiere ed insulari. Fu sulla spinta di questa politica e strategia di crescita che in poco più di un anno il re vide completare il suo ambizioso progetto di dotare Ischia di un porto adeguato alle esigenze della navigazione e del commercio del tempo. E un capitolo del libro è dedicato all'apertura del porto di Ischia, inaugurato il 17 settembre 1854 alla presenza del re e della corte.

"Con sommo giubilo adempio al dovere di rassegnare a V.E. che nelle ore pomeridiane di questo giorno, alla presenza di S.Ma. il Re e la Real Famiglia sono stati accolti nel nuovo porto un considerevolissimo numero di barche e paranzelli di quest'Isola non che di quella di Procida preceduti dalle lance di particolari servizio e dei Reali Legni, qui stanziati con grandissima pompa e salve Reali. Son certo che tale nuova interesserà vivamente l'E.V. perciò ho supplicato la sullodata M.S. di fargliela pervenire anche telegraficamente. Ciò che è stato benignamente accolto e l'E.V. nel ricevere il presente è già a conoscenza di sì lieta circostanza", così la cronaca con cui Camillo Quaranta, principale artefice della nuova opera, ragguagliò il ministro dei Lavori Pubblici sulla solenne inaugurazione ischitana. A chiudere idealmente la trasformazione urbanistica di Villa de' Bagni e anche il libro, la storia della Chiesa di Portosalvo, con l'attribuzione finalmente certa di tutti i dipinti e le opere d'arte più preziose in essa custodite. Un contributo ulteriore, questo della ricerca di D'Arbitrio e Ziviello, alla migliore conoscenza e alla tutela del tempio neoclassico che suggellò l'impresa della costruzione del porto. Centocinquant'anni dopo, un patrimonio unico - il porto, la chiesa e tutto il contorno - da salvaguardare e valorizzare per trasferirlo nella sua integrità e unicità alle generazioni che verranno.


Bibliografia

  • Nicoletta D'Arbitrio e Luigi Ziviello, Lepoldo di Borbone a Ischia, Valentino Editore

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