la collezione d'arte: Gaspar van Wittel

 

"Il borgo di Chiaia" 1729. Olio su tela. Napoli, Villa Pignatelli


un particolare del dipinto


 

Note sull'artista

Gaspar van Wittel nacque ad Amersfoort, nei pressi di Utrecht, intorno al 1653.

Sviluppò la pratica del disegno topografico presso la bottega di Matthias Witthoos, quindi nel 1675 si stabilì a Roma, dove ottenne l'incarico di realizzare i disegni per il ripristino della navigazione sul Tevere e collaborò al progetto per l'utilizzo degli obelischi di Roma come meridiane. L'artista realizzò le prime vedute tra cui la celebre Piazza del Popolo (1680), cui seguirono molte altre, tra cui ricordiamo la Veduta di villa Medici dalla parte dei giardini (1685) e la Veduta del Campo Marzio dai Prati di Castello (1683), che lo resero famoso.

Ricevette così incarichi dalle maggiori famiglie romane: tra queste i Sacchetti, presso i quali van Wittel abitò dal 1682 al 1689, gli Odescalchi, i principi Colonna, per i quali l'artista lavorò assiduamente dal 1681 al 1732.

Lavorò anche in Lombardia a partire dal 1690 (Veduta delle Isole Borromee, Veduta del palazzo Borromeo sull'Isola Bella), a Firenze, tra il 1694 e il 1695, al servizio del Gran Duca Ferdinando, e a Bologna (Veduta di Porta Galliera, Veduta della Badia Fiesolana, 1695).

Dal 1699 si recò a Napoli su invito del cognato di Filippo Colonna, il viceré don Luis de la Cerda, che nel 1700 tenne a battesimo il figlio dell'artista, Luigi. Tra i committenti di questo periodo vanno annoverati il cardinale Pietro Ottoboni e i cardinali nipoti di Clemente XI, Annibale e Alessandro Albani, oltre a prestigiose personalità francesi, spagnole e inglesi: segno del crescente apprezzamento per l'artista da parte dei viaggiatori di quel Grand Tour che si avvia a caratterizzare buona parte della produzione artistica del Settecento.

Nel 1711 fu ammesso nell'Accademia di San Luca e èintraprese un nuovo viaggio a Napoli e successivamente a Messina. Dopo un soggiorno a Urbino nel 1718, al servizio del cardinale Alessandro Albani, proseguì la sua attività per conto dell'Accademia di San Luca.

Morì a Roma nel 1736.


Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva

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