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Pulo di Molfetta


Mola di Bari

Molfetta

 

Importante centro peschereccio, Molfetta presenta un ben conservato borgo antico, in pietra chiara e di pianta ellittica, che sorge su un piccolo promontorio. L'impianto planimetrico a spina di pesce è tipico del periodo normanno. Insediamento di età preistorica, fu centro fiorente sotto gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi. Il porto ha fatto la ricchezza della città, che fu punto d'imbarco verso la Terrasanta, e tappa delle navi della Serenissima e di quelle di Ragusa, in Dalmazia, nonché di mercanti amalfitani, slavi e greci che vi costruirono logge e magazzini. Seguì a partire del XVI secolo un periodo di declino, durante il quale fu infeudata da diverse famiglie nobili, per poi rifiorire con l’avvento al trono di Napoli di Carlo di Borbone (1734).

L'intera area della piazza centrale è occupata dal parco comunale della villa. Sul lato meridionale è l'edicola neogotica del Calvario, sul retro della quale sorge la quattrocentesca chiesa di San Bernardino, poi rimaneggiata.

La cattedrale, intitolata all'Assunta, fu edificata nel Seicento in esuberanti forme barocche, soprattutto nella facciata. L'interno custodisce numerose opere d'arte, fra cui tre tele con Episodi della Passione, di C. Rosa. L'annesso palazzo vescovile ospita il Museo Diocesano con preziosi codici, opere pittoriche, tra cui la seicentesca Pietà di Bernardo Cavallino, e materiale archeologico rinvenuto a Pulo.

Inserto

Il Museo Diocesano di Molfetta

Nel giugno 2009 si sono conclusi i lunghi lavori di restauro che hanno adeguato il museo alle più moderne teorie museografiche e museotecniche, hanno permesso l'ampliamento dei locali (su una superficie di circa 1500 mq) ospitando le oltre 200 opere provenienti da molte chiese dei quattro paesi della diocesi (Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi, Ruvo) e la monumentale biblioteca dell'inizio del XIX secolo con oltre 47.000 volumi del XV - XVIII secolo. In allegato inviamo la descrizione dettagliata delle sale.

Attualmente dislocato su tre livelli lungo una superficie di 1500 mq, il Museo Diocesano di Molfetta prevede al piano terra la possibilità di ammirare la sezione archeologica che raccoglie sia materiale preistorico di Età Neolitica che di Età preromana; la galleria dei paramenti liturgici che rivelano l’evolversi del gusto e delle tipologie tessili e decorative dal XVII alla fine del XIX secolo; il lapidarium che custodisce i frammenti erratici provenienti dall’antico Duomo di Molfetta, dalle chiese e dall’arredo urbano; le due sale della statuaria che ospitano le antiche statue della Settimana Santa molfettese ed una raccolta di reliquiari “a busto” in legno dipinto, risalenti al Seicento. Al primo piano s’impone la monumentale Biblioteca del Seminario Vescovile, realizzata tra il 1837 e il 1844, che attualmente custodisce circa 47 mila opere, compresi manoscritti, incunaboli e cinquecentine ed alcuni testi a stampa risalenti al Seicento e Settecento. A completare il percorso è la Pinacoteca nella quale sono esposte opere comprese tra il XVI e XVIII secolo, a firma di grandi artisti quali Marco Cardisco, Francesco Cozza, Bernardo Cavallino, Corrado Giaquinto, Nicola Porta ed altri della “scuola napoletana”. Di non poco interesse sono anche la Sala del Tesoro che espone apparati e vasi sacri per la liturgia; la sezione della Scultura contemporanea dell’artista molfettese Vito Zaza; l’antica Cappella del Collegio dei Gesuiti, oggi Auditorium, riprogettata nell’800 dall’arch. de Judicibus e arricchita dai dipinti murali di Michele Romano.

Il Museo Diocesano è attualmente aperto tutti i sabato e le domeniche e nei giorni festivi infrasettimanali dalle 9:30 alle 12:30 (10:00-13:00 in estate) e dalle 17:00 alle 20:00, nonchè nei feriali solo su prenotazione al numero 3484113699 oppure all'indirizzo e-mail info@museodiocesanomolfetta.it. Il Museo è attualmente gestito da una Cooperativa di giovani laureati nell'ambito dei Beni Culturali, la Società Cooperativa FeArT, che si occupa sia dei servizi di front office sia di tutto ciò che concerne le attività di back office e organizzazione di eventi e mostre temporanee.

Sito internet www.museodiocesanomolfetta.it.

Il Museo Diocesano di Molfetta

Il Museo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi è la testimonianza del vissuto ecclesiale diocesano, documenta visibilmente il percorso fatto lungo i secoli dalla Chiesa nella liturgia, nella catechesi, nella cultura e nella carità. Nasce dall'intento di valorizzare il patrimonio storico-artistico degli enti ecclesiastici per una maggiore custodia, promozione e fruizione. Assolve ad una funzione pastorale perché comunica il sacro, il bello, l'antico, il nuovo. Nel conoscere l'opera d'arte il visitatore rivive la storia, la cultura, il dinamismo religioso ad essa sottesi, ne percepisce il genio artistico che l'ha prodotta, l'input teologico-liturgico che l'ha generata. Le sale espositive, attraverso una trama storico artistico sociale religiosa offerta dai manufatti, presentano allo sguardo del visitatore la storia multiforme di una Chiesa particolare. Lungi dall'essere un luogo separato dall'oggi immutabile, statico, il museo ecclesiastico ha l'impegno di coniugare il passato e il presente proiettandoli nel futuro. Espressione della memoria storica, permette di riscoprire il cammino di fede attraverso le opere delle varie generazioni.

Le opere d'arte (pitture, sculture, materiale lapideo, decorazioni, incisioni, stampe, lavori di ebanisteria, vasi sacri, suppellettili, reliquiari, ex voto, parati liturgici, manoscritti, libri corali, ecc.) rivelano la capacità creativa di artisti artigiani e maestranze locali e non, che hanno saputo imprimere nel sensibile il proprio senso religioso e la devozione della comunità cristiana. Così che interagendo con il visitatore lo coinvolgono suscitando emozioni ed elevando l'animo alla dimensione del bello.

† Luigi Martella

Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi

Affacciato sul porto, l'imponente duomo vecchio, dedicato a San Corrado di Baviera, è il maggiore esempio di chiesa romanica a cupole in asse della regione. L'edificio fu iniziato nell'XI secolo, ma la costruzione si protrasse fino al XIII secolo, con una facciata purtroppo rimasta incompiuta. Ha una struttura con tre cupole su tamburi ottagonali, chiuse in strutture piramidali. Ai lati dell'abside sorgono i due campanili. Nel Medioevo la facciata originaria, volta al porto ed oggi restaurata, venne sostituita con una facciata verso l'abitato. Nell'interno, a tre navate, una acquasantiera del Saraceno, del XIII secolo.

Proprio dall'altra parte della baia, sorge il santuario della Madonna dei Martiri, complesso di origini normanne, dove venivano curati i reduci dalle crociate. La chiesa, di stampo ottocentesco, conserva una icona bizantina, mentre il piccolo museo raccoglie ex voto e oggetti di culto.

Nei dintorni, a circa 2 km, c'è Pulo di Molfetta, in una dolina naturale profonda 35 metri, lungo i cui fianchi scoscesi si aprono numerose grotte, già abitate nel neolitico.

Il Pulo di Molfetta

Mola di Bari

Centro peschereccio dell'Adriatico adagiato su un promontorio, con piccolo porto. Di antica origine, il suo porto ebbe notevole importanza durante le Crociate. In gran parte riedificata da Carlo I d'Angiò nel 1277, fu feudo di numerose famiglie. La cattedrale, intitolata a San Nicola fu eretta nel Duecento e ricostruita alla metà del XVI secolo. Sulla facciata si apre un pregevole portale fiancheggiato da cariatidi stilofore. Nell'interno a tre navate corre un matroneo con pregevole fregio rinascimentale sottostante. Di qualche interesse è anche il castello duecentesco, fortificato nel XV e nel XVI secolo.


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