EMANUELE
Titoli:
ramo di
Villabianca:
marchese di Villabianca, conte di Belforte; ramo di Torralta:
marchese di Torralta, barone di San Leonardo, barone del Canalotto;
ramo di San Giuseppe: barone di San Giuseppe
Dimora:
Palermo,
Salemi
Motto:
“Signifer
vis et clementiae”
Secondo vari
autori il casato discenderebbe dalla casa reale di Castiglia, mentre
il Villabianca (FRANCESCO MARIA Emanuele Caetani) (tomo “Sicilia
Nobile” vol. III, pag. 179) dice: “derivati forse da regio
stipite o almeno di reali parentele adorni”. Il primo di cui si
hanno notizie è RODOLFO milite, consigliere e famigliare di re
Pietro I d'Aragona, nominato giustiziere della Valle di Girgenti
(Agrigento) il 17 febbraio 1283, barone di Burgio e Lillusio il 22
febbraio 1287. RUGGIERO cavaliere e milite in Trapani nel 1283;
LUDOVICO LUIGI per maritali nomine da Umana Di Lorenzo ottenne la
gabella di Pelo e Merca in Palermo, la gabella di tintoria con
investitura del 6 aprile 1397, pretore di Palermo dal 1400/1; GIOVAN
PIETRO capitano di giustizia in Marsala, acquistò la salina di
Villadimare; ANTONIO con privilegio del 7 febbraio 1622 ottenne per
se ed i suoi discendenti il titolo di “don”; FRANCESCO cavaliere
dell'Ordine di San Giacomo e castellano del real castello di Palermo
nel 1623; BENEDETTO giudice della corte pretoriana di Palermo nel
1636/7, del Tribunale della Gran Corte Criminale nel 1643, vicario
generale del regno di Sicilia nel 1641 e 1645, prese parte per
sedare la rivolta capeggiata da Giuseppe d'Alessi, uccidendo uno dei
caopi della rivolta Mariano Rubiani (Villabianca, “Sicilia
Nobile” vol. II, pag. 525), governatore del Monte di Pietà di
Palermo nel 1657, con privilegio del 17 novembre 1655 reso esecutivo
il 23 luglio 1657 ottenne per se e la sua discendenza il titolo di
marchese di Villabianca; STEFANO giudice della corte pretoriana di
Palermo, giudice del tribunale del concistoro, della gran corte,
uditore generale delle Genti di Mare nel 1699, giudice della “Giunta
dei Beni” confiscati ai messinesi ribelli, giudice privativo della
Scala e Porto Franco di Messina nel 1703, maestro razionale
giurisperito del tribunale del Regio Patrimonio, consultore del
viceré nel 1718; FRANCESCO marchese di Villabianca, governatore
della nobile “Compagnia della Carità” in Palermo nel 1701; BENEDETTO
primo marchese di Torralta, barone di San Giuseppe, barone di
Canalotto, barone di san Leonardo con investitura del 27 luglio
1735, capitano di giustizia in Mazzara nel 1745; GIOVAN BATTISTA
cavaliere di Malta e commendatore dell'Ordine di Malta nel 1750; il
su menzionato FRANCESCO MARIA Emanuele Caetani, marchese di
Villabianca per investitura del 5 ottobre 1740, senatore di Palermo
nel 1775, commissario generale del regno, governatore del Monte di
Pietà, conosciuto più comunemente come “il Villabianca”,
appassionato cultore della storia di Sicilia, autore dell'opera
“Sicilia Nobile”, pietra miliare sui titoli di nobiltà sui feudi e
sulle famiglie nobili, edita in quattro volumi, pubblicò inoltre
“Notizie storiche intorno agli antichi sette uffizi del regno di
Sicilia” bel 1764, “Serie cronologica dei governatori del Monte di
Pietà di Palermo” nel 1775 e moltissime altre opere conservate nella
Biblioteca Comunale di Palermo, per i suoi meriti ottenne il titolo
di conte “deque patria deque tita Sicilia optime meritus” che
venne imposto sul predicato di Belforte in data 30 maggio 1781,
Cavaliere dell'Ordine Costantiniano; STANISLAO barone di San
Giuseppe, giurato nobile di Salemi nel 1787/8, capitano di giustizia
della stessa città nel 1805/6; Nicolò giudice della corte pretoriana
di Palmo 1772/73, 1784/5, giudice del tribunale del Concistoro
1791/3, giudice della gran corte criminale nel 1799, della gran
corte civile 1810, il 20 dicembre 1784 ottenne l’investitura del
titolo di barone di Sant’Andrea; STEFANO ottenne l’8 agosto 1821
attestato di nobiltà dal Senato di Palermo; BENEDETTO (-1930) barone
di San Giuseppe, senatore del Regno d’Italia. Il casato è
rappresentato dal ramo di Villabianca, di Torralda e di San
Giuseppe.
VILLABIANCA:
GIUSEPPE con D.M. del
30 maggio 1899 ottenne il riconoscimento dei titoli di marchese
di Villabianca e conte di Belforte; CORALDO per anticipata
successione per D. P. del 1927 ottenne il titolo di conte di
Belforte; NICCOLÒ, FRANCESCO, DOMENICO.
TORRALTA:
GAETANO marchese di Torralta, barone di San Leonardo, barone di
Canalotto; VITO. GIUSEPPE, ROSARIO.
SAN GIUSEPPE:
con D. P. del 5 luglio 1926 il tiolo di barone di San Giuseppe venne
riconosciuto in persona di CARLO.
Il casato è
iscritto nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.
Arma:
di rosso al leone
d’oro, tenente una banderuola d’argento crociata di rosso, con
bordura composta di dodici pezzi alternati d’argento al leone di
rosso alla mano d’aquila d’oro tenente una spada d’argento. |
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ERRANTE
Titoli:
barone di
Vanella, nobile dei baroni
Dimora:
Palermo,
Polizzi, Roma, Milano
Originaria di
Pisa passata in Sicilia nel XV secolo.
ANTONIO giurato
della città di Polizzi nel 1485; FRANCESCO capitano di giustizia in
Salemi 1590/91; GIROLAMO generale dei Cappuccini nel XVII secolo;
GIOVAN GIUSEPPE primo barone di Vanella con privilegio del 27
settembre 1710; FILIPPO giurato in Polizzi, barone di Vanella in
data 28 luglio 1747; VINCENZO, barone di Vanella, capo dei
“carbonari” e per questo condannato dal legittimo Governo al carcere
nel 1824; un altro VINCENZO prese parte ai moti del 1848, poi con il
nuovo governo senatore del Regno d’Italia; CELIDONIO prefetto del
Regno d’Italia, grande ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia e
dei SS. Maurizio e Lazzaro negli anni 20 del XX secolo; GUIDO,
dottore in legge, tenente di cavalleria, decorato della croce di
merito di guerra 1915/18, cavaliere della Legion d’Onore (alta
onorificenza francese).
Iscritta nel
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale
Nobiliare Italiano anno 1922.
Arma:
d’azzurro
all’aquila spiegata di nero. |
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